Nota di lettura a "Il bianco delle vele" di Franco Casadei
Franco Casadei scopre subito le sue carte all'inizio della
raccolta: Dovrà morire l'uomo è il
titolo della poesia di apertura. Una verità semplice ed oggi sempre più
rimossa, o, peggio, mistificata. Da qui, da questa verità elementare, comincia
il suo viaggio poetico, fatto di brevi e intensissimi sguardi sull'uomo nel
cuore dei suoi giorni. Il tema del viaggio è presente in tutta la silloge,
soprattutto sotto la specie delle metafore ferroviarie: ricordiamo in particolare
Treni e stazioni, dove le macchine
della strada ferrata diventano simboli polimorfi dell'esistenza umana, e
soprattutto Quel treno, la lirica che
chiude la raccolta, imperniata sul simbolismo inequivocabile dell'ultimo
tragitto che attende ogni uomo. Il senso del possibile nulla, il timore che la
vita sia un percorso verso il vuoto è sempre incombente (Fra qualcosa e niente), ma, se osserviamo bene, l'Autore ha unito
dappertutto al tema della morte, quello cristiano della risurrezione,
utilizzando immagini poetiche sempre fresche e dense di significato, come in Nel silenzio vergine dell'alba o in Come a tentoni.
Andrea Salvini
Nessun commento:
Posta un commento