sabato 8 febbraio 2014


Il "clima politico"

Sed haec et his similia utcumque animaduersa aut existimata erunt haud in magno equidem ponam discrimine: ad illa mihi pro se quisque acriter intendat animum, quae vita, qui mores fuerint, per quos viros quibusque artibus domi militiaeque et partum et auctum imperium sit; labente deinde paulatim disciplina velut desidentes primo mores sequatur animo, deinde ut magis magisque lapsi sint, tum ire coeperint praecipites, donec ad haec tempora quibus nec vitia nostra nec remedia pati possumus perventum est. (Tito Livio, Praefatio)

Il passo di Livio che abbiamo oggi riportato proviene dalla Prefazione alla sua opera storiografica, per quei tempi gigantesca. A nostro avviso, esso riassume il significato di tutto il brano. Colpiscono soprattutto le ultime parole: la società romana e il suo Stato non sono più in grado di sopportate né i loro vizi né i rimedi contro di essi: ad haec tempora quibus nec vitia nostra nec remedia pati possumus perventum est. Non riusciamo a sfuggire a questo stato d'animo se cediamo alla tentazione di assistere ad uno dei tanti, troppi dibattiti televisivi sulla politica. Tra l'altro, abbiamo fatto caso che ogni sera, nella fascia di maggiore ascolto televisivo, se ne può trovare uno? Questi dibattiti ci sembrano sempre più inutili risse di acrimonie contrapposte, sterili momenti in cui i politici di turno si denigrano abilmente a vicenda, facendo sfoggio di dialettiche consumate, ma forse solo imparate a memoria nelle "scuole di politica" dei partiti. Poi, non sembra accadere assolutamente nulla, nemmeno se interviene ad esporre la sua storia di disoccupazione una giovane laureata in ingegneria, specializzata in microelettronica, che ha compiuto anche esperienze di ricerca all'estero.
Livio scriveva quando Augusto sembrava aver riportato Roma al suo antico splendore, ma si mostra amaramente consapevole che nulla e nessuno potrà mai salvarla, perché la sua crisi è una crisi morale: labente deinde paulatim disciplina velut desidentes primo mores sequatur animo, deinde ut magis magisque lapsi sint, tum ire coeperint praecipites. Quando in una società ognuno sembra fuggire per la propria strada recriminando e imprecando contro gli altri, una catastrofe non sembra lontana. Speriamo di essere smentiti.

Andrea Salvini

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